Sentieri del Capricorno

Un itinerario sul lago d’Orta: viaggio tra arte, storia e natura Il lago d’Orta è uno degli angoli di Piemonte di più travolgente poesia, forse lo specchio d’acqua più romantico d’Italia. Scopriamolo con un itinerario.

Il fascino della natura fa del lago d’Orta una delle mete piemontesi più apprezzate dal turismo internazionale. Ma tra le vie dei borghi che affacciano sul lago si nascondono anche perle di grande valore storico e artistico. Su tutti spiccano Gozzano, Ameno, Orta e l’isola di San Giulio.

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Arrivando da Novara il borgo di Gozzano annuncia il lago d’Orta: l’estremo lembo meridionale dello specchio d’acqua giunge fin sul lido di questo borgo. Qui un tempo i vescovi di Novara s’imbarcavano per raggiungere l’isola di San Giulio. A due passi dal lago, sulla parete di un edificio, è possibile ammirare affreschi cinque e seicenteschi. Nella pace della riva sud del lago, il paesaggio invita a fare passeggiate e gite in bicicletta.

Gozzano

Nel cuore di un’ampia conca morenica, Gozzano, sede di una tenuta fondiaria in epoca romana tardo imperiale, fu teatro della diffusione del cristianesimo a opera dei fratelli Giulio e Giuliano, santi evangelizzatori che, dove ora sorge la chiesa di San Lorenzo, costruirono la loro novantanovesima chiesa dedicata a Santa Maria. Qui fu poi sepolto il corpo di san Giuliano. Villa e Vicus erano i due nuclei della Gozzano medioevale; al centro si trova l’attuale piazza San Giuliano, sede del mercato settimanale e della fiera annuale fin dal X secolo. Tra il X e l’XI secolo il colle presso l’abitato fu fortificato e trasformato in fortezza; all’interno fu edificato il palazzo dei vescovi di Novara, autentico castello dentro il castello, una delle due residenze del vescovo insieme all’isola di San Giulio, mentre nel XIII secolo l’abitato visse un periodo di grande incremento demografico, si espanse e fu circondato da un fossato. Tra gli edifici di maggior interesse il palazzo Vescovile, rifacimento del XVII secolo, e la basilica di San Giuliano, costruita nel XVIII secolo su disegno di Pellegrino Tibaldi, a una navata con abside semicircolare e cappelle, dove si possono ammirare apprezzabili affreschi settecenteschi del pittore Lorenzo Peracino, i capitelli e il portale. Accanto alla chiesa, il campanile romanico dell’XI secolo e l’oratorio di San Gaetano. Fuori dell’abitato sorgono la chiesa della Madonna del Boggio, del Cinquecento, citata già nel 1015; poi la chiesa di San Lorenzo, citata in documenti del 1141, che conserva affreschi del Quattrocento e l’abside con cornice di archetti pensili in cotto a gruppi di tre, divisi da sottili lesene. Caratterizzata da tre absidi e dalla facciata a capanna ricoperta di affreschi di scuola cagnolesca, a nord del paese c’è la chiesa di Santa Maria di Luzzara. Sovrastata dal piccolo campanile a vela, presenta nell’interno a navata unica affreschi risalenti al XV e XVI secolo, tra cui una crocifissione di Francesco Cagnola. Apprezzabile anche il palazzo del Comune, antica proprietà della famiglia Ferrari-Ardicini, che conserva pregevoli affreschi, uno scalone ornato di ringhiere in ferro battuto e un parco con camelie, cedri del Libano, magnolie e un enorme ginkgo biloba, che si affaccia sulla via principale del paese, nella quale si trovano nobili e antichi edifici.

Ameno

Sulla strada per Orta, merita una salita al borgo di Ameno, piccolo abitato situato sulle alture sudorientali del lago, tra due importanti riserve naturali: quella del Monte Mesma e quella del Colle della Torre di Buccione. Tra Gozzano e Orta, il paese è circondato da boschi cedui ed è zona di soggiorni estivi. Presenta un pregevole patrimonio artistico, in gran parte esito della notevole espansione artistica e religiosa materializzatasi con la costruzione e il restauro in forme barocche di ben sedici chiese, tutte dotate di apprezzabili affreschi, tra cui la facciata di San Giovanni Battista e quella di San Rocco. Tra gli edifici più interessanti c’è la medioevale parrocchiale di Santa Maria Assunta, a tre navate con l’attiguo campanile a cuspide del 1505, costruito in massi granitici squadrati e cella campanaria con monofore, bifore e trifore. Anche il periodo rinascimentale ha lasciato un segno importante in questo piccolo Comune del Cusio; tra questi casa Calderara, mirabile esempio di architettura borghese rurale di fine Cinquecento, con il triplice loggiato tardorinascimentale, sede della fondazione omonima, galleria d’arte contemporanea creata dal pittore Antonio Calderara (1903-1978) in quella che fu la sua casa. Anche la chiesa di Sant’Antonio, risalente al XVI secolo, l’oratorio di Sant’Anna, nella borgata Vacciaghetto, e il santuario della Madonna della Bocciola meritano una visita. Completano il ricco quadro architettonico del borgo la chiesa di San Bernardino, palazzo Tornielli, con il vano dello scalone decorato da un interessante affresco mitologico; l’oratorio barocco di San Grato, nel quale sono custodite la pala del pittore luganese Giovan Battista Discepoli (1590-1654) che raffigura la Madonna con il bambino e i santi Grato e Bernardo di Mentone; e il torrione del XIII secolo, che sorge nei pressi.

Orta

Giungendo con la strada panoramica al parcheggio a nord dell’abitato di Orta, da dove si gode di un bel panorama sul cuore del lago e sull’isola di San Giulio, si lascia l’automobile e si prosegue a piedi alla volta del grazioso borgo, bandiera arancione del Touring Club Italiano e parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Con poco più di 1100 abitanti, la cittadina sorge davanti all’isola, all’estremità del promontorio. Tutto pedonalizzato, il pittoresco centro di Orta presenta vicoli stretti e tortuosi. La via principale, intersecando le strette viuzze che s’inerpicano alla volta del Sacro Monte, patrimonio mondiale dell’UNESCO, si estende da nord a sud, correndo parallela alla riva del lago.

“Particolarmente suggestiva la vista sulla pittoresca isola di San Giulio, a poche centinaia di metri dalla riva, dominata dall’ex seminario eretto nel 1844 sulle rovine del castello, più volte teatro di diverse pellicole.”

Cuore del paese è piazza Motta, grazioso salotto affacciato sul lago dal quale partono le imbarcazioni dirette all’isola di San Giulio. Intorno a questo nucleo si trovano gli elementi più rappresentativi del patrimonio artistico di Orta. Il palazzo della Riviera di San Giulio, detto anche Broletto, culminante in una piccola torre campanaria, risalente al 1582, è costituito da un portico usato per il mercato e dalla sala al primo piano, dove il consiglio generale composto dai deputati del feudo vescovile di Novara esercitava il potere legislativo ed esecutivo; è un misto di elementi rustici e classici, con l’irregolare scala esterna, gli affreschi della facciata, il tetto in beole e le piccole colonne del portico.

Dalla piazza parte, in salita, via Caire Albertoletti, detta «Motta», pavimentata in sassi e fiancheggiata da apprezzabili edifici storici tra cui palazzo Gemelli; alla sommità della via sorge la bella parrocchiale di Santa Maria Assunta del 1485, poi ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo. Notevoli anche la seicentesca villa Bossi, attuale sede del municipio, e il neoclassico palazzo De Fortis Penotti. Particolarmente suggestiva la vista sulla pittoresca isola di San Giulio, a poche centinaia di metri dalla riva, dominata dall’ex seminario eretto nel 1844 sulle rovine del castello, più volte teatro di diverse pellicole.

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