Sport & Natura

Torino capitale del calcio Juventus, Torino e non solo: dalla fondazione della FIGC nel 1898 al primo campionato italiano della storia; a Torino in calcio è di casa.

Torino è la capitale del calcio italiano non soltanto perché città di residenza di due squadre, Juventus e Torino, spesso protagoniste di campionati e vincitrici di trofei. Torino è la capitale perché qui, nel 1898, il calcio abbandonò una dimensione spontanea per diventare fenomeno stabile nel panorama sportivo nazionale.

 

Juvenstus Football Club

Il 16 Marzo 1898 in città fu fondata la FIF (che avrebbe presto assunto l’attuale nome FIGC) con sede presso il negozio di scarpe e cappelli di Adolf Jourdan, in piazza Castello. La neonata federazione si impegnò nell’organizzare il primo campionato italiano di calcio, che si disputò l’8 maggio 1898 al Velodromo Umberto I (ormai scomparso, tra le vie Vespucci e Torricelli, corso Duca degli Abruzzi e corso Alcide De Gasperi) con vittoria finale del Genoa.

“per ricostruire degnamente le atmosfere dell’epoca non si può infatti prescindere da questa passione trasversale che anima tutta la città”

Una città con il calcio nelle vene

La storia di Torino dell’ultimo secolo si esprime anche nel calcio cittadino: per ricostruire degnamente le atmosfere dell’epoca non si può infatti prescindere da questa passione trasversale che anima tutta la città. Il calcio sbarcò a Torino ufficialmente con Edoardo Bosio, quando di ritorno da un viaggio di lavoro in Inghilterra decise di fondare – correva l’anno 1887 – il Torino football & cricket club, la prima di una serie di squadre destinate a una veloce estinzione. Il gioco conquistò subito la borghesia cosmopolita dell’epoca, accorsa in città per motivi imprenditoriali e commerciali (fu la stessa borghesia che lasciò a Torino quelle perle di architettura eclettica e liberty capaci di incantare ancora oggi). Non fu quindi un caso se degli studenti del Liceo Massimo d’Azeglio (uno dei più prestigiosi della città) fondarono la Juventus nel 1897, così come ancor meno casuale, nel 1906, è da considerarsi la fondazione del Torino presso la birreria Voigt (oggi bar Norman) da parte di imprenditori ed “emigranti di lusso” svizzeri.
Il calcio continuò ad accompagnare le metamorfosi sociali della città durante tutto il Novecento quando l’appartenenza calcistica contrassegnò emigranti, neo inurbati, operai e impiegati, facendo del derby della Mole un vero e proprio momento identitario cittadino.

Lo Juventus stadium

Lo Juventus stadium

Juventus, storia di un grande amore

La Vecchia signora è la squadra più amata d’Italia, tifata da più di 12 milioni di persone. Un successo garantito anche dalle molte vittorie conseguite, che rendono i bianconeri uno dei club più famosi al mondo. La Juventus disputa le sue gare casalinghe allo Juventus Stadium, impianto di proprietà inaugurato nel settembre 2011; accanto allo stadio sorge anche Juventus Museum, dove la società conserva i trofei e i cimeli dei grandi campioni che ne hanno fatto la storia. Nonostante la posizione decentrata dello Stadium, è nel centro di Torino che si conservano i luoghi simbolo della storia bianconera. All’incrocio tra corso Re Umberto e corso Vittorio Emanuele II, nella Torino dei grand boulevard ottocenteschi, sorgeva la panchina dove un gruppetto di ginnasiali fondò la squadra mentre in galleria San Federico – a due passi da piazza San Carlo, luogo tradizionale di ritrovo per le feste dei tifosi bianconeri – si trovava la sede sociale, prima dello spostamento in piazza Crimea e, attualmente, in corso Galileo Ferraris. Altri luoghi simbolo (ormai scomparsi) del mondo juventino sono il campo Juventus (o stadio di Corso Marsiglia, impianto di proprietà dove i bianconeri giocarono dal 1922 al 1933 e oggi area di palazzi residenziali in corso Tirreno 139) e il campo Combi, storico centro di allenamento posto di fronte alla curva occupata dai tifosi Juventini allo stadio Comunale, oggi sostituito dal palazzo del nuoto di Isozaki.

 

Lo stemma del Toro Diego Fornero via Flickr

Torino granata, il cuore Toro

Anche il Torino ha il suo museo, sorto grazie alla volontà e l’impegno dell’Associazione memoria storica granata. Il Museo del Grande Torino e della leggenda granata (a Grugliasco) ripercorre le annate e le squadre che hanno reso il Toro una delle leggende del calcio italiano, sedimentata nella mente dei tifosi e degli appassionati in particolare per la vicenda del Grande Torino, squadra capace di vincere cinque scudetti (dal 1943 al 1949)prima di morire, in un tragico schianto aereo, contro la Basilica di Superga. Fu un vero e proprio shock per un’Italia che in quel Torino sublimava la propria voglia di normalità e di ricostruzione al termine della seconda guerra mondiale. Ancora adesso, salendo al monumento in memoria posto dietro la Basilica di Superga, si può notare il rispetto espresso dai tifosi che qui lasciano le sciarpe delle loro squadre del cuore.

Lo Stadio Olimpico di Torino

Lo Stadio Olimpico di Torino

Lo stadio Olimpico di Torino  dove il Torino gioca le sue partite casalinghe è visiabile; al suo interno si trova un Museo dello sport dove alle maglie di grandi calciatori si affiancano ciclisti, piloti e altre leggende sportive. Lo stadio, inaugurato nel 1933, venne ristrutturato per le Olimpiadi invernali del 2006 e al suo interno, in memoria di quei giorni così particolari per la città, conserva ancora il braciere olimpico. A pochi metri dallo Stadio Olimpico sorge anche il campo Torino, meglio noto come Stadio Filadelfia, impianto di proprietà del Toro e oggi, dopo l’abbattimento, conservato dai tifosi in attesa di una futura ricostruzione.

Cosa vedere:

  • Juventus Stadium e Museum: lo Juventus Stadium  è senza dubbio l’impianto più avanzato del panorama italiano. È possibile visitarlo abbinato al Museum, dove si conservano i cimeli della squadra.
  • Stadio Olimpico e Museo dello Sport: a orari prestabiliti è possibile accedere anche allo stadio Olimpico, già Comunale, testimone di molta della storia calcistica torinese e nazionale. Al suo interno anche un Museo dello Sport, capace di spaziare tra epoche e discipline.
  • Basilica di Superga: per tutti, in città e non solo, la Basilica di Superga è associata alla tragedia del Toro. La visita al monumento della squadra è spesso una tappa fissa delle tifoserie in trasferta a Torino.
  • Museo della Leggenda Granata: museo dedicato al Torino, permette attraverso il calcio, di ricostruire un po’ di storia sociale di Torino.
  • Passeggiata in centro: il centro di Torino serba i luoghi fondamentali della storia e dell’identità delle due squadre cittadine. Dalla galleria San Federico a piazza San Carlo, fino a Corso Re Umberto dove a poca distanza convivono il luogo di nascita della Juventus e il cippo in memoria di Gigi Meroni, giocatore granata (morto prematuramente) simbolo, a Torino, del beat e degli anni ’60.

 

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