La sensibilità nei confronti dell’ambiente si può sviluppare in diverse forme. Per quanto riguarda il food, questa si è indirizzata verso la produzione biologica, ovvero perseguita con il reimpiego di materia principalmente in forma organica, abolendo prodotti chimici e di sintesi. Questo significa attenzione verso la tipicità, spesso a chilometro zero, con la genuinità come punto di forza. Un settore che sta conoscendo particolare fortuna è quello del vino biodinamico che, ad Asti, celebra la propria produzione nel fine settimana del 6 e 7 maggio. Sono i giorni di Vinissage, mostra mercato di vini biologici, biodinamici e naturali, giunta alla edizione numero undici.
Quale sia la crescente popolarità della viticultura biologica e biodinamica lo spiegano i numeri. Dal 2004 al 2014 il settore è cresciuto in Europa del 259%, come racconta l’analisi Wine Monitor Nomisma presentata in occasione di Vinitaly. I vigneti dell’Unione Europea fanno la parte del leone, visto che rappresentano l’84% della superficie bio al mondo. Rispetto a quella convenzionale la superficie vitata bio è, nel mondo, il 4,5%, una percentuale che sale al 7,8 quando si parla di Ue. In Italia le viti di questo settore sono il 10,3% del totale, con una superficie di 72.361 ettari che la pone al secondo posto nel continente dietro la Spagna. Per quanto riguarda le regioni al comando c’è la Sicilia (27.105 ettari), seguita da Puglia (10.269) e Toscana (9.243), con un volume di vendite di 205 milioni di euro nel 2015: un terzo sul mercato interno, il resto in giro per il mondo.
Vinissage è nata nel 2005 con due scopi: promuovere la conoscenza del vino biologico e avvicinare gli appassionati a chi materialmente produce. Due giorni di assaggi e confronti, per conoscere i segreti del vino biologico e apprezzarne le potenzialità. E anche due giorni per ammirare la bellezza dei luoghi che ospitano l’evento, come Palazzo Mazzetti e Palazzo Ottolenghi. Il primo, in corso Alfieri 357, appartiene a una storica famiglia astigiana, una dimora nobiliare che affonda le proprie origini a metà Quattrocento, saggiamente restaurata e abbellita nel corso dei secoli, oggi sede del Museo Civico e volano di molte iniziative culturali. Il secondo è invece è un esempio di architettura barocca. Si trova sempre in corso Alfieri, al civico 350, dove è stato sede della prefettura, dove è luogo deputato a ospitare cerimonie e dove si trova il Museo del Risorgimento. Il 5 maggio a Palazzo Mazzetti ci sarà un’anteprima di Vinissage, con la presentazione dei vini presente nella guida 2017 di Slow Wine e relativa degustazione, insieme con proposte dei presidi Slow Food.
Il cuore della manifestazione sarà invece a Palazzo Ottolenghi, con inizio alle 15 di sabato 6 maggio. Ci saranno presentazioni di libri, ci saranno degustazioni slow, ci sarà musica, ci sarà la possibilità di visite guidate alle sale nobili dell’edificio. E ci saranno eventi ospitati da Diavolo Rosso, in piazza San Martino 4. Molto particolare quello chiamato Esperienza (Bio)vermouth. Si tratta di un laboratorio in cui i partecipanti saranno guidati nella creazione di un proprio vermouth. Ognuno avrà a disposizione vino biologico, zucchero, erbe e tinture che, seguendo le istruzioni di chi è in sala, verranno miscelati per creare un liquore a propria misura. E Diavolo rosso ospiterà la prima sera la band The Fireplaces e la seconda sera uno spettacolo dedicato a Giovanni Gerbi. Sono i giorni del Giro d’Italia e verrà portata in scena la vita di quello che è stato il ciclista astigiano più famoso, celebrato da Paolo Conte in Diavolo Rosso. Un soprannome che è anche il titolo della piece, nell’allestimento della Coltelleria Einstein che ha per protagonista Giorgio Boccassi, nipote del ciclista. E’ l’evento che conclude due giorni da non perdere assolutamente: sabato 6 dalle 15 alle 20.30 e domenica dalle 10.30 alle 19, con ingresso a 10 euro che comprende tasca, calice, degustazioni libere e buono sconto di 5 euro da spendere nell’acquisto di prodotti in vendita a Vinissage.