Nel Biellese, infatti, troviamo ancora spazi immensi e incontaminati, pianure, colline e montagne capaci di regalare un rapporto diretto, intimo e immediato tra uomo e natura. Ma non solo: qui troviamo conservati veri e propri punti di riferimento religiosi per generazioni di piemontesi (è il caso del santuario di Oropa) nonché tradizioni vive tramandate nei secoli (la Passione di Sordevolo, per esempio) e testimonianze storiche fondamentali (come il ricetto di Candelo). Ma procediamo per ordine.
Il santuario di Oropa
Patrimonio dell’UNESCO dal 2003, il complesso religioso di Oropa è da secoli un luogo di culto nodale per tutto il Piemonte. Fondato, secondo la leggenda, da Sant’Eusebio – che convertì la regione al cristianesimo nel Quarto secolo – il complesso fu ingentilito da firme eccellenti (Guarini e Juvarra) grazie anche all’interessamento dei Savoia, protettori del santuario. Sorto come luogo di venerazione della statua della Madonna nera, immerso tra le montagne e nel silenzio della natura, Oropa serba ancora oggi preziose stratificazioni architettoniche e culturali: dal chiostro della basilica antica agli appartamenti reali dei Savoia, dalla basilica superiore (terminata solo nel 1960) al museo, qui tutto conserva le testimonianze di quanti lasciarono qualcosa nei secoli, consentendo al complesso di acquistare quell’eleganza e quella potenza avvertibili ancora oggi. Per gli amanti delle escursioni, dal santuario (1159 mt.) è possibile salire fino al rifugio Savoia e al lago del Mucrone (1894 mt.)percorrendo i sentieri della riserva naturale speciale del Sacro Monte di Oropa.
Visita la pagina facebook ufficiale del Santuario di Oropa
La passione di Sordevolo
Il paese di Sordevolo, a dieci chilometri da Biella, è la quinta teatrale di una rappresentazione popolare che va in scena – almeno – da duecento anni. È la Passione di Sordevolo, che trasforma, ogni weekend estivo, gli abitanti di questo paese in attori e che porta, sugli spalti del suo anfiteatro, spettatori da tutto il mondo. Lo spettacolo, della durata di quasi tre ore, può vantare accompagnamenti musicali e un testo basato su una rappresentazione analoga inscenata nel Quattrocento; la Passione di Sordevolo, quindi, è una tradizione capace di attraversare i secoli. Preparata minuziosamente dagli abitanti del paese, lo spettacolo riesce a coinvolgerne ben quattrocento (su 1325) imponendosi, pertanto, come importante momento identitario per queste terre. In paese sorge anche la Trappa, edificio del 1750 pensato per ospitare i lavoratori tessili (e che deve il suo nome ai monaci trappisti qui ospitati nei giorni convulsi della rivoluzione francese).
Guerre, mura e contadini
Durante i secoli il biellese fu spesso al centro di contenziosi e battaglie: qui duellarono Visconti e Savoia, mentre in età moderna i grandi eserciti dei Re attraversarono questi paesi (di cui uno, Sagliano Micca, si ricorda come luogo di nascita di Pietro Micca, eroe dell’assedio di Torino del 1706). Già durante il Medioevo, quindi, furono costruiti sistemi a difesa degli abitanti e dei loro beni; il Ricetto di Candelo ne è uno splendido esempio. Composto da circa duecento edifici difesi da torri e mura, il Ricetto di Candelo è un sistema di difesa “collettivo” (ovvero costruito dagli abitanti di queste terre per loro stessi e per i loro beni) sopravvissuto nei secoli. Oggi si mostra esattamente come appariva agli occhi degli uomini del Quattrocento, conservato gelosamente dalla comunità locale che ancora pochi anni fa utilizzava questi spazi per depositarvi il vino e il raccolto. L’impressione di trovarsi catapultati indietro nel tempo è percepibile fin dai primi passi (non a caso il Ricetto di Candelo ha visto più di una volta le sue vie tramutate in set cinematografici, per film e fiction in costume).
Into the wild
Per gli amanti del trekking, dell’escursionismo e della natura la provincia di Biella sa offrire un territorio ricco e con una grande varietà di percorsi (capaci di coprire un totale di 2000 chilometri). Si comincia con la Grande traversata del biellese (GtB),prevalentemente in pianura e in collina, mentre gli alpinisti più esperti possono inerpicarsi a più di 2000 metri sull’Alta via delle Alpi biellesi, percorrendo le vette che dividono la provincia dalla Val d’Aosta. Ma questi sono solo due esempi: tutto il biellese è attraversato da un groviglio di sentieri, curati con passione della Consociazione amici dei sentieri del biellese, associazione attiva sul territorio dagli anni Settanta. Un altro modo con cui i biellesi esprimono la propria appartenenza – e la propria identità – con queste terre.
Cosa fare:
- Santuario di Oropa: il più imponente e il più noto dei santuari biellesi è un colosso in dialogo con le montagne circostanti. Un vero e proprio simbolo dell’intreccio tra storia e natura in queste terre.
- Ricetto di Candelo: Ricetto tra i meglio conservati al mondo, riesce a immergere il visitatore in un’autentica atmosfera medievale; una testimonianza d’importanza incredibile, incuriosisce ancora oggi specialisti di tutto il mondo.
- Passione di Sordevolo: i giorni della Passione di Cristo messi in scena dagli abitanti di un paesino. Una rappresentazione popolare che affonda le proprie radici nel Quattrocento riproponendo temi e forme teatrali senza tempo.
- Ecomuseo del biellese: sistema museale sparso sul territorio e diviso in varie cellule, illustra molte delle facce di questa provincia. Tra queste cellule, di particolare importanza storica, segnaliamo la fabbrica della Ruota, un antico lanificio preindustriale.
- Trekking: tutta la provincia è attraversata da sentieri: il biellese è una vera mecca per gli escursionisti. Schede dei sentieri e itinerari sono scaricabili sul sito del C.A.S.B.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.