Anche quando non ne fu la capitale, Casale Monferrato rimase comunque la chiave di difesa dello stato, guadagnandosi nei secoli fama di fortezza difficilmente conquistabile. Già importante in epoca romana, dal medioevo Casale venne amministrata da personalità come Guglielmo VII del Monferrato (ricordato da Dante nella Divina Commedia) e da famiglie di primo piano della storia italiana: dal 1306 al 1533 in città comandarono i Paleologi (famiglia imperiale di Bisanzio) mentre dal 1536 al 1708 fu la volta dei Gonzaga, signori di Mantova.
Il Duomo di Casale Monferrato: Lo scrigno di tutte le epoche
L’attuale duomo di Casale Monferrato fu costruito quasi mille anni fa sulle ceneri di una vecchia chiesa, a sua volta eretta sulle rovine di un tempio romano. Per la sua inaugurazione giunse da Roma il papa, Pasquale II, che consacrò l’edificio il 7 gennaio 1107.
Il duomo di Casale Monferrato è ancora oggi uno dei più importanti documenti sull’architettura romanico lombarda presenti in Piemonte, nonché l’edifico più antico di Casale (nel 1215, infatti, gran parte della città fu rasa al suolo da un esercito formato da vercellesi, alessandrini, astigiani e milanesi). Oltre alla facciata, recuperata da interventi ottocenteschi, il duomo conserva al suo interno anche un insolito nartece (ovvero un tipo di atrio assai raro in Italia, ben più consueto nelle chiese orientali) che con i suoi archi e i mattoni regala al visitatore l’impressione di trovarsi altrove, nei luoghi e negli anni delle crociate.
Probabilmente coevi al nartece sono anche i mosaici conservati nel duomo, importanti testimonianze decorative raffiguranti scene bibliche e animali. L’interno della chiesa fu fortemente rimaneggiato a metà dell’Ottocento ma conserva vere e proprie chicche, come il crocifisso ligneo dell’Undicesimo secolo rivestito in lamine d’argento o la piccola pinacoteca esposta in sagrestia (tra i quadri spicca Gaudenzio Ferrari).
“I Paleologi: famiglia di imperatori orientali giunti in Piemonte grazie agli intrecci ereditari escogitati dai signori del Monferrato, una nobiltà cavalleresca tra le più note nell’epoca delle crociate”
Il castello di Casale Monferrato
Fin dal Medioevo Casale Monferrato poté vantare solide mura e difese difficilmente penetrabili. Nel 1352 Giovanni II Paleologo decise di dotare la città di un castello, che sorse non distante dal Po. Inizialmente realizzato per esigenze difensive, il castello divenne una vera e propria residenza principesca quando Casale fu consacrata capitale del marchesato nel 1435. L’edificio assurse quindi a centro di potere per questa famiglia di imperatori orientali, giunti in Piemonte grazie agli intrecci ereditari escogitati dai signori del Monferrato, una nobiltà cavalleresca tra le più note nell’epoca delle crociate.
Gli echi della vita di corte si spensero però nel 1559, quando i nuovi padroni, i Gonzaga, decisero di riconvertire l’edificio a uso esclusivamente militare, dotandolo anche di nuove mura – ancora visibili – che diedero al castello l’attuale forma esagonale. Così come tutto il sistema difensivo di Casale Monferrato, anche il castello rimase invariato fino a metà Ottocento, quando le nuove esigenze di urbanizzazione sostituirono alle mura gli attuali viali, isolando il castello dal resto della città. Oggi è frequentato da turisti e da casalesi: al suo interno infatti, oltre ad aree storiche visitabili, sono presenti anche una biblioteca, l’informagiovani e l’enoteca regionale del Monferrato.
Il castello non fu però l’unico centro di difesa della città durante i secoli: i Gonzaga dotarono Casale anche di una cittadella, molto famosa nell’Europa dell’epoca. Fatta saltare dall’esercito francese del Re Sole, i resti della cittadella (rimaneggiata nell’Ottocento) ornano oggi l’area fieristica della città.
Due passi nel centro di Casale Monferrato
Casale Monferrato mescola i suoi edifici più antichi a palazzi con linee più facilmente riconducibili al Piemonte ottocentesco. Partendo dal castello e inoltrandoci nelle vie del centro possiamo infatti subito notare il teatro cittadino, costruito nel 1791 e oggi ottimamente conservato, mentre a due passi si erge la Torre cittadina, simbolo della città dall’Undicesimo secolo.
Proseguendo s’incrocia piazza Mazzini, cuore della vita cittadina già nel Medioevo e arricchito nei secoli successivi da statue e palazzi. Da segnalare, nei pressi del castello, il Palazzo di Anna d’Alençon, che conserva un cortile quattrocentesco estremamente suggestivo e, nelle sale interne, i ritratti dei Paleologi signori di queste terre. Non lontano dal palazzo troviamo anche la Sinagoga di Casale, vera e propria perla segreta della città. Costruita nel 1595, la Sinagoga sbalordisce ancora oggi per gli arredi e per il gusto dell’ambiente: un barocco piemontese adattato perfettamente alle esigenze religiose ebraiche. Al suo interno è nato un museo, che conserva oggetti e opere preziose, nonché una biblioteca composta da libri di preghiera e manoscritti antichi.
Cosa vedere a Casale Monferrato
- Duomo di Sant’Evasio: vero e proprio cuore della città, il duomo conserva particolari architettonici ed artistici notevoli.
- Castello: una volta centro del potere signorile, poi centro militare e ora area turistica e dedicata ai servizi: il Castello di Casale è un bene culturale pienamente calato nell’attualità della città. Un luogo da vivere.
- Sinagoga: indubbiamente un gioiello artistico di primissimo piano, la Sinagoga racconta anche la storia della comunità ebraica in città.
- Palazzo di Anna d’Alençon: Costruito tra il Quindicesimo e il Sedicesimo secolo come dimora della marchesa, il palazzo serba nel suo cortile arricchito da un porticato dipinto.
- Piazza Mazzini: cuore storico della città e luogo dove la stratificazione storica si rende più evidente.