A fianco della Torino sabauda (dei portici e dei palazzi) e di quella industriale (delle ciminiere da cui uscì tanta storia del Ventesimo secolo) è sorta in questi anni una terza Torino, quella della contemporaneità. Quello che segue è un breve percorso tra i luoghi simbolo di questo cambiamento, gli edifici e le opere che rappresentano la “terza” Torino. Un piccolo viaggio per capire la trasformazione della città.
Il Lingotto
Da quasi cento anni un simbolo di Torino capace di rinnovarsi e trasformarsi
Simbolicamente, il Lingotto fu il capofila della grande trasformazione di Torino da città industriale a città postindustriale. La grande fabbrica Fiat voluta dal senatore Giovanni Agnelli e disegnata da Matté-Trucco secondo i criteri più avanzati di ingegneria industriale era stata pensata nel 1915, inaugurata nel 1922 e abbandonata nel 1982.
Per la portata innovativa che ebbe nella storia dell’architettura (appena terminato il Lingotto valse il plauso di Le Corbusier) nonché per l’importanza acquisita nella storia e nella socialità torinese, la fabbrica fu salvata e trasformata da Renzo Piano in una piccola città nella città.
Da più di vent’anni infatti il Lingotto è un polo fieristico capace di diventare il centro della città in occasioni di eventi di primo piano, quali il Salone del Libro, Artissima e il Salone del gusto (tanto per citarne alcuni). La vecchia fabbrica oggi ospita al suo interno anche una galleria commerciale, un distaccamento del Politecnico e una clinica odontoiatrica universitaria, due alberghi, un cinema e una sala congressi.
Ma non solo: il Lingotto è anche un formidabile centro culturale. Qui infatti oltre a un auditorium trova sede anche la pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli , piccolo scrigno contenente venticinque capolavori assoluti. La pinacoteca, progettata da Renzo Piano, si trova sul tetto del Lingotto, contraddistinto dalla famosa pista automobilistica utilizzata dalla Fiat per testare le macchine; di fronte alla pinacoteca si trova una sala riunioni (detta la Bolla) e un piccolo eliporto ideati sempre da Piano.
Porta Susa e dintorni
Torino è pronta al futuro con la nuova Stazione
La storica stazione di Porta Susa è stata recentemente affiancata da una nuova, premiata nel 2013 come migliore stazione di grosse dimensioni della UE. Necessaria, dato l’interramento della ferrovia torinese degli ultimi anni, la nuova Porta Susa è stata attivata nel 2008 (con l’utilizzo dei primi binari sotterranei) e inaugurata nel 2013.
Il disegno architettonico, studiato dalla AREP, si è concretizzato in un lungo spazio di 385 metri, giocato su diversi livelli e varie intersecazioni: oltre al piano di accesso (che permette al viaggiatore, raggiunta piazza XVIII Dicembre, una lunga passeggiata nel centro di Torino) si trovano quelli dedicati alle biglietterie e ai servizi, i binari ferroviari e l’ingresso in metropolitana. Capolavoro di acciaio e vetro, la stazione non isola il viaggiatore nel suo interno, ma gli permette di stabilire un dialogo visivo con la realtà urbana che lo attende. Inoltre la nuova Porta Susa è in grado di produrre l’80% dell’energia necessaria al suo mantenimento grazie alle cellule fotovoltaiche con cui è rivestita alla sommità delle vetrate.
Di fianco alla nuova stazione svetta – con i suoi 166 metri – il grattacielo di Intesa San Paolo, inaugurato il 10 aprile 2015. Secondo edificio più alto della città (dopo la Mole Antonelliana) nonché tra i più ecosostenibili al mondo, la torre ospita – oltre ai dipendenti della banca – anche altre attività e aree aperte al pubblico. Al suo interno, infatti, si trovano sia un auditorium che una serra bioclimatica con alberi a lungo fusto.
Il Parco Dora
Un immenso complesso industriale riqualificato e aperto al pubblico
Il grande monumento della Torino post industriale è sicuramente il parco Dora. Esteso lungo 456 000 metri quadrati, il parco si erge nei luoghi una volta occupati dalle grandi fabbriche torinesi.
Fino alla fine del Ventesimo secolo qui sorgevano infatti gli stabilimenti della Fiat Ferriere, della Michelin e delle officine Savigliano. Oggi il parco Dora ingloba nel verde i resti più significativi del suo passato industriale: la torre di raffreddamento della Michelin e la struttura di strippaggio della Fiat Ferriere (utilizzata spesso come imponente location di festival e concerti).
Affacciata sul fiume Dora, l’area include, oltre a prati e alberi, anche l’Environment Park, un parco scientifico e tecnologico per l’ambiente, un luogo che offre spazi per aziende innovative, laboratori e centri di ricerca ponendosi sul mercato come un vero e proprio “acceleratore di innovazione” e di ecosostenibilità.
Tutto intorno al parco sorgono nuove abitazioni, realizzate anch’esse sulle ceneri delle vecchie costruzioni industriali, e una chiesa – del Santo Volto – realizzata dal celebre architetto svizzero Mario Botta recuperando, tra le altre cose, una ciminiera a uso campanile. Nel parco, infine, si trovano anche molte opere di Street Art, altro modo con cui Torino ha riestetizzato il proprio passato industriale. Queste particolari opere d’arte sono ogni giorno più apprezzate anche grazie ai tour organizzati da associazioni di writers e costituiscono, senza dubbio, un modo nuovo e giovane di vivere Torino nella contemporaneità.
Cosa vedere della “terza” Torino:
- Lingotto: al Lingotto si può andare a fare shopping, a vedere un film o per ammirare la struttura avveniristica data al complesso da Matté-Trucco. Si può anche visitare la Pinacoteca Agnelli da dove si accede alla pista automobilistica, per una passeggiata panoramica tra le Alpi e i tetti di Torino.
- Parco Dora: cuore postindustriale di Torino, il parco Dora è un’isola di verde nel cuore della città. Ideale per lo svago e per gli amanti dell’arte e dell’architettura contemporanea, il parco offre anche un centro commerciale e un cinema.
- Stazione di Porta Susa: tra le grandi opere della Torino del Ventunesimo secolo, Porta Susa è forse quella che più di ogni altra ha inciso sulla quotidianità dei torinesi. Un piccolo saggio di architettura contemporanea a due passi da via Cernaia e dai portici eleganti della Torino ottocentesca.
- Grattacielo Intesa San Paolo: ha rivoluzionato lo skyline torinese; la sua costruzione ha dato il via in città a un dibattito serrato tra “tradizionalisti” e “innovatori”. Proprio per questo il grattacielo è diventato un simbolo della terza Torino.
- Campus Luigi Einaudi: dedicato all’economista e Presidente della Repubblica piemontese il nuovo campus universitario ha completamente rivoluzionato il quartiere che lo ospita. Con le sue linee moderne il CLE è sicuramente uno dei monumenti più importanti della nuova Torino.