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Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, da Ceresole al Colle di Nivolet

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il Parco Nazionale più vecchio d’Italia. E’ stato infatti istituito il 3 dicembre 1922 e si colloca al confine tra la Valle d’Aosta e il Piemonte. La sua creazione è legata alla salvaguardia dello stambecco alpino, animale simbolo del Parco. È qui infatti che è riuscito a sopravvivere ed è da qui che è stato reintrodotto all’interno dell’arco alpino.

Ciò si deve a Re Vittorio Emanuele II che nel 1856 dichiarò queste montagne riserva reale di caccia, salvando così lo stambecco dall’estinzione. Creò inoltre un corpo di guardia e fece costruire numerose mulattiere per la protezione della fauna e per le escursioni all’interno del Parco stesso. Nel 1920, Vittorio Emanuele III donò la riserva allo Stato Italiano perché ne facesse un parco. Oggi al suo interno convivono e vengono salvaguardate centinaia di specie animali, piante e fiori.

I comuni piemontesi inseriti all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso sono sei: Valprato Soana, Ronco Canavese, Ribordone, Noasca, Locana e Ceresole Reale. Le attrazioni e le possibilità di svago, sia in estate che in inverno, sono molteplici. Vi sono numerosi percorsi escursionistici per chi vuole addentrarsi nella natura, ma anche possibilità di svago per famiglie o per chi vuole semplicemente rilassarsi in un ambiente di montagna incontaminato e unico.

La località di Ceresole Reale è sicuramente il centro nevralgico del Parco, posizionato ai piedi delle montagne che si specchiano nel suo bellissimo lago, un bacino artificiale situato a 1582 m.

Dal paese partono molti sentieri più o meno difficili che conduco a laghi, rifugi, vette e punti panoramici. Tra le escursioni più frequentate vi è quella verso il Lago di Dres, posto in una conca a 2087 m al cospetto delle maestose Levanne, oppure l’escursione ai Laghi Bellagarda o al Rifugio Guglielmo Jervis a quota 2250m.

Per chi invece preferisce passeggiare, nei mesi caldi è possibile effettuare il giro lago attraverso un percorso ad anello di circa 7.5 km, lungo le sponde del Lago di Ceresole, fino ad addentrarsi in una suggestiva area boschiva. Nelle acque del lago è invece possibile la navigazione a vela.

Nei mesi invernali il lungo lago si trasforma invece in una pista da fondo. A Ceresole ci sono 17 km di piste suddivise in tre livelli di difficoltà: facile, medio e difficile.

Una particolarità poco conosciuta di Ceresole Reale sono le sue Fonti Minerali dal quale sgorgavano acque minerali che, a detta di numerosi studi medici-scientifici, avevano proprietà idroterapiche. Il paese, infatti, si trova ai piedi di grandi circhi glaciali caratterizzati da rocce metamorfiche e da abbondanti formazioni minerarie di ferro, rame, piombo, argento e oro.

Quest’acqua, conosciuta anche con il nome di acqua forte per via del suo sapore ferruginoso e leggermente frizzantino, veniva utilizzata ampiamente per la cura di varie malattie e se ne consigliavano 2 bicchieri la mattina e 2 la sera, possibilmente prima dei pasti, per circa 15 giorni. Nel 1858, infatti, presso queste fonti sorse uno stabilimento idroterapico e uno stabilimento per l’imbottigliamento per il rifornimento delle farmacie. Inoltre, la si poteva anche consumare in loco. Tutto questo portò un grande sviluppo turistico della località, anche in seguito alla costruzione di una struttura ricettiva in prossimità delle sorgenti.

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso

Da Ceresole Reale è possibile raggiungere, anche in auto nel periodo estivo, il Colle del Nivolet, un valico alpino situato a quota 2612 m tra il Piemonte e la Valle D’Aosta.

Primi punti di interesse sono il Lago Serrù, a 2275 m, e il Lago Agnel, a 2300 m, due laghetti di origine glaciale successivamente ampliati grazie alla costruzione di due dighe.

Proseguendo si arriva al Piano del Nivolet, un pianoro lungo 6 km, contornato da laghi e alcuni rifugi.

Anche da qui sono possibili diverse escursioni più o meno difficili come la salita al Colle Rosset a 3023 m o al Colle della Terra a 2922 m.

La natura al Colle del Nivolet è completamente incontaminata, il silenzio è assoluto ed è interrotto solamente dal fischio delle numerose marmotte che vi abitano. Il Colle del Nivolet è anche uno dei luoghi su strada asfaltata più bui d’Italia in quanto privo di illuminazione artificiale. Certamente, uno dei luoghi più suggestivi del parco e dell’intera regione.

 

Testo e immagini di Raccontapassi.it

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